Sessualità dolorosa
Spesso il corpo si fa portatore di messaggi tramite uno o più sintomi: ci aiuta a capire che nella nostra vita qualcosa va cambiato. Quando il dolore arriva ad invalidare la sfera sessuale ci sta parlando di qualcosa di molto intimo e profondo.
Fino a pochissimi anni fa, molte donne pensavano che provare dolore durante i rapporti sessuali fosse “normale”; per porre fine alla sofferenza, vivevano una sessualità mutilata o addirittura assente.
Fortunatamente negli ultimi anni le cose stanno cambiando: occuparsi del proprio benessere sessuale non é più qualcosa di cui vergognarsi e da nascondere, bensì una parte della propria vita, preziosa ed essenziale.
Il disturbo del dolore genito-pelvico non colpisce solo le donne ma anche gli uomini, tuttavia si registra una frequenza decisamente maggiore nel genere femminile.
Il dolore percepito può essere persistente e/o ricorrente, presentandosi prima, durante o dopo il rapporto sessuale.
Può essere percepito nel basso ventre, all’ingresso della vagina, in vagina, intorno all’area vulvare, nella zona perineale, nel pene.
Anche il tipo di dolore è variabile e può presentarsi come bruciore, fitte o anche tramite una sensazione di prurito.
Tra i disturbi del dolore genito-pelvico elenchiamo il vaginismo (spasmo vaginale che impedisce la penetrazione), la dispareunia (caratterizzata da un intenso dolore che la donna sente nella zona della vagina o nelle pelvi durante il rapporto), la vulvodinia (caratterizzata da dolore, bruciore e senso di fastidio localizzati a livello vulvare) e la penodinia (equivalente alla vulvodinia nella donna, caratterizzata da una sensazione di dolore, bruciore o prurito all’organo genitale maschile e alla zona circostante).
Le cause possono essere di origine fisiologiche (es. patologie, infezioni) e/o psicologiche (es. stress, ansia, depressione, rabbia repressa), ma in alcuni casi anche iatrogene (provocata dall’uso di uno o più farmaci), relazionali (es. un rapporto conflittuale con il partner) o idiopatiche (senza una causa identificabile). Anche la religione e il tipo di educazione ricevuto possono giocare un ruolo rilevante nella sfera sessuale di un individuo.
I sintomi che si palesano intorno alla nostra sessualità hanno sempre un significato molto profondo e altamente personalizzato; in un mondo dove non di rado si viene curati “a pezzi”, sconsiglio vivamente di fermarsi ad una diagnosi e ad una cura che si limitano a lavorare esclusivamente su un aspetto che sia dedicato solo al corpo, solo alla mente, solo all’emotività o solo alla spiritualità.
Tutte le aree vanno minuziosamente analizzate; per esempio, se si lavora esclusivamente con farmaci, il rischio é quello di eliminare momentaneamente il sintomo, tramite l’utilizzo di farmaci, ma se non si é lavorato sulla parte emotiva il dolore potrebbe ripresentarsi sotto le stesse sembianze, o con nuovi sintomi. Ovvero messaggi che il corpo ci sta dando.
In ogni caso, quando si avverte un dolore durante i rapporti, che non si limita ad un singolo episodio, la prima cosa da fare è rivolgersi ad un medico specializzato (ginecologo/a, andrologo/a) per avere una diagnosi corretta. Sconsiglio le diagnosi fai da te; il web è ricco di notizie contrastanti, dispersive, confondenti e poco attendibili.
Nel momento in cui avremo una diagnosi corretta, potremo andare ad analizzare ogni altra nostra area (mentale, emotiva ma anche spirituale) tramite un percorso psicologico e/o olistico, per capire qual é il messaggio che il nostro corpo ci sta portando e per conto di chi.
Andando oltre alla terminologia scientifica (che ho studiato ma non è la mia specializzazione) parlando di chakra ed energie, in questi casi ho riscontrato spesso una mancanza di equilibrio tra le aree di cui facciamo parte: fisica, emotiva, mentale, animica.
Il sintomo si manifesta tra il primo e il secondo chakra, che sono rispettivamente il chakra della radice e quello della sessualità; centri energetici collegati alla terra, alle acque, alla fisicità, alle emozioni ma anche alla capacità di ascolto e di sentirsi a casa, nel posto giusto, sicuro. Quando un punto energetico non è in armonia, tutti gli altri centri ne risentono.
La guarigione è nella ricerca dell’armonia, che va oltre alla cura perché previene.
Ognuno deve sentirsi libero di scegliere la strada verso la guarigione che sente più idonea a sé; chi predilige la psicoterapia potrà rivolgersi ad un sessuologo, ad uno psicoterapeuta ad un’ ostetrica, chi invece preferisce un approccio olistico potrà affidarsi ad un naturopata, ad un operatore reiki, ancora meglio a figure che lavorino in squadra ed abbiano il bene dell’individuo come priorità.
ESPERIENZE LAVORATIVE A RIGUARDO
Riporto qui qualche esempio di mie esperienze lavorative che possono fornire spunti di riflessione.
Ricordo molto bene il caso di una donna che, preponderantemente focalizzata sul proprio percorso spirituale, era arrivata a dimenticarsi completamente del proprio corpo; fisicità e spiritualità erano scisse da una profonda lotta. Il conflitto interno si manifestava tramite il dolore; l’esperienza sessuale veniva avvertita come qualcosa di peccaminoso, insano, sbagliato; ed ecco che il corpo creava barriere, contraendosi, non permettendo di lasciar passare ciò che veniva interpretato come male.
In modo opposto, una donna, o un uomo, che vive in modo eccessivo la propria fisicità, dimenticandosi di ascoltare i propri sentimenti, le proprie emozioni e le proprie necessità, potrebbe manifestare dolore che, in questo caso, potrebbe essere un segnale inviato dal corpo che invita la donna o l’uomo a domandarsi: -Sono pronta/o per fare l’amore?-, -È questo ciò che veramente voglio?-, -Che cosa penso della sessualità?-, -Condivido la mia sessualità con il partner o la partner giusto/a?-, -I miei sentimenti, le mie emozioni, i miei pensieri, sono in equilibrio?-, -Questo tipo di sessualità mi appartiene?-.
Tanti sono i casi che meriterebbero di essere citati tra cui quelli di uomini e donne arrabbiati con il partner che viene vissuto come nemico invece che come compagno o compagna. Ed ecco che quelli che dovrebbero essere i nostri alleati diventano sfidanti verso cui creare barriere che si palesano, per esempio, tramite il vaginismo.
Vale la pena guardarci dentro e fare pace con noi stessi, perché qualunque sia il sintomo che manifestiamo, sta dicendoci qualcosa che ci riguarda e va ben al di là della rabbia che proviamo per il partner o l’ amante.
Se riusciamo a vivere la sessualità per ciò che davvero è, ovvero una meravigliosa sinfonia, possiamo diventare i direttori della nostra orchestra e godere di una musica in grado di appagare e allo stesso tempo di curare ogni nostra singola cellula, ogni nostra area.
I nostri corpi, i nostri cuori, le nostre menti, le nostre anime, vibrano alla stessa frequenza e l’esperienza non si riduce più a un semplice rapporto sessuale, bensì a qualcosa di luminoso e vivifico chiamato amore.
Nota: l’ argomento trattato è vasto e molto delicato, per questo motivo l’ ho trattato in modo molto generico. Quello che può andar bene per una persona può non essere idoneo per un’altra.
Daphne Sangalli