In questi giorni ho concluso il primo anno della scuola di sessuologia.
In preda ad una crisi di entusiasmo, ho pensato che dovevo trovare creature con cui condividere le mie nuove conoscenze. Sicché ho chiamato il rappresentante di classe della scuola di mia figlia (dodicenne) per proporre un incontro di informazione sessuale con i genitori.
Il mio entusiasmo è andato a fare in culo quando mi sono sentita rispondere: Daphne, lo sai che ti voglio molto bene. Io so chi sei e cosa fai, ma gli altri genitori non hanno ben capito la storia degli amici vibranti.
Ho passato ore a chiedermi cosa stessi sbagliando. I miei genitori me lo dissero quando iniziai: Daphnina, questa storia degli amici vibranti ti rovinerà il progetto di educazione sessuale. Nessuno ti prenderà per una professionista. NESSUNO SI RIVOLGERA’ A TE PER UNA CONSULENZA E TANTO MENO PER FARE EDUCAZIONE SESSUALE AI PROPRI FIGLI.
Oggi ho il cuore a pezzi.
Osservo tutti gli anni di lavoro alle spalle.
Rileggo tutti i messaggi contenenti un “Grazie Daphne, la mia vita sessuale è migliorata”.
L’ educatore sessuale dovrebbe essere colui che, oltre ad avere le basi pedagogiche, mediche e psicologiche, ha la caratteristica di riuscire a esprimere la sessualità in modo sereno e consapevole. Dando un esempio.
Questo mondo ha collegato la sessualità alla medicina e alla psicologia, quasi come fosse qualcosa da guarire.
Ha delegato ai ginecologi il compito di parlare di sesso ai nostri ragazzi e in parte mi trovo d’ accordo se parliamo di anatomia e malattie sessualmente trasmissibili.
Poi penso ad alcuni dottori che oggi fanno educazione sessuale nelle scuole. Gli stessi che con il gelo negli occhi mi chiedevano di aprire BENE le gambe, alla mia prima visita ginecologica.
Gli stessi che, mentre manifestavo tutti i sintomi del mio disagio, ficcavano due belle dita a freddo nella mia spaventatissima signorina.
Con questo non voglio dire che tutti i dottori e gli psicologi siano inadeguati al ruolo, ma sostengo fermamente che dottore e/o psicologo non per forza significano buon educatore.
Penso a tutte le domande che i figli di coloro che mi identificano come una venditrice di cazzi mi fanno.
Ragazzi che sono stati “formati” dai dottoroni nelle scuole, ma che non hanno avuto il coraggio di chiedere nulla durante le lezioni. Arrivano da me, tramite i social o attraverso le mie figlie, spaesati e pieni di dubbi.
Non mi chiedono nulla dei miei prodotti, mi chiedono consigli, delucidazioni, aiuto.
Molti genitori pensano che i loro figli siano asessuali*. Non sentono, né vedono, l’ appetito di sapienza che hanno i ragazzi e le ragazze nei confronti della sessualità.
Quando ho l’ onore di lavorare con loro, li osservo attentamente mentre si liberano del peso che gli è stato trasmesso nei confronti dell’ argomento.
Non posso far a meno di notare l’ anoressia d’ informazione di cui soffrono a causa della mancanza di qualcuno con cui aprirsi.
Sono talmente avidi di sapere, che qualche volta mi vedo costretta a interrompere per poi ricominciare in un secondo tempo. Mi succhiano avidamente tutte le energie fissandomi bramosi di risposte.
Sembrano un branco di lupi malnutriti che hanno finalmente trovato una preda di cui sfamarsi.
Ho chiesto loro il permesso di scrivere e rendere pubbliche le domande, risponderò pubblicamente domani, in un prossimo pezzo, perché ho promesso loro che l’ avrei fatto.
Ecco alcune domande dei VOSTRI FIGLI (I nomi sono inventati 🙂 )
-Giulio (17 anni) Perché la mia morosa non mi pratica sesso orale fino alla fine?
-Francesca (16 anni) Come approcciarsi alla prima volta?
-Laura (16 anni) Come capire se è la persona giusta con cui farlo?
-Cinzia (17 anni) Fa male/ fa paura la prima volta?
-Michele (18 anni) Se lo faccio senza preservativo ci sono molte possibilità che “la tizia” rimanga incinta?
-Andrea (17 anni) Come faccio a capire se sto facendo godere la ragazza?
-Silvia (16 anni) Io non vengo come lui, cioè vengo ma non mi esce niente, perché?
-Carlotta (16 anni) Devo urlare per forza quando mi piace?
-Marta (16 anni) Come faccio per praticare un buon sesso orale?
-Alessandro (17 anni) Posso far godere la mia ragazza come nei porno?
Ringrazio la nuova generazione, che palesandosi, mi permette di analizzare la comunicazione nei confronti dell’ argomento e di cercare nuovi metodi più efficaci.
Vi adoro.
Daphne V.
*L’asessualità è un orientamento sessuale caratterizzato dalla mancanza di attrazione sessuale e dall’assenza di interesse per il sesso.
In altre parole, un asessuale, non prova interesse/attrazione sessuale verso altre persone. Questo non significa che non possa provare interesse o attrazione emotiva o intellettuale verso altre persone.
Secondo alcune ricerche, condotte anni fa in Inghilterra, gli asessuali costituirebbero circa l’1% della popolazione.
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